FICHI D’INDIA

L’Opuntia Ficus Indica, opuntia fico indiana, opuntia fico o fico d’India è una specie di cactus che è stato a lungo coltivato nelle economie agricole di tutte le regioni aride e semiaride del mondo. Viene coltivato principalmente come una coltura da frutto. Originario del Messico, è ampiamente coltivato in Spagna e nell’Italia meridionale, soprattutto in Sicilia, che dopo il Messico è la seconda area al mondo per produzione.

I frutti si mangiano crudi, e hanno una delle più alte concentrazioni di vitamina C di qualsiasi altro frutto – una volta erano usati per prevenire lo scorbuto. Le “foglie” (o cladodi – tecnicamente steli) sono cotte e mangiate come una verdura conosciuta come nopalitos in Messico. Vengono tagliate a strisce, con o senza pelle, e fritte con uova e jalapeños, servite a colazione. Hanno una consistenza e un sapore come i fagiolini. I frutti o le foglie possono essere bolliti, usati crudi, o frullati con succo di frutta, cotti in padella e usati come contorno al pollo o aggiunti ai tacos. Dai frutti si producono marmellate e gelatine che assomigliano alle fragole e ai fichi per colore e sapore. In Sicilia si produce un liquore al gusto di fico d’India chiamato Ficodi, aromatizzato un po’ come un aperitivo medicinale.

Benefici del consumo dei frutti del fico d’India:

  • Ricco di fibre, aiuta a prevenire la stitichezza;
  • Accresce il senso di sazietà e riduce l’assorbimento degli zuccheri, utile per una dieta ipocalorica;
  • Elevata riserva d’acqua e contenuto di sali minerali, soprattutto potassio e magnesio, che reintegrano quelli dispersi con la sudorazione nei caldi mesi estivi;
  • Ricco di vitamina C, B5 e B6 e folato;
  • Ad alto contenuto di pectina, favorisce la guarigione dalle infiammazioni intestinali e dai danni al tessuto epatico;
  • Le foglie contribuiscono a ridurre i livelli di zucchero nel sangue e trasformare il colesterolo cattivo (LDL) in colesterolo buono (HDL).

Il Fico d’India Dell’Etna DOP ha una forma ovoidale e una polpa succosa con numerosi semi legnosi. Cresce su grandi piante, raggiungendo anche i 5 metri.

Il sapore è tipicamente dolce e tropicale. Il colore dipende dalla varietà – Sanguigna, con polpa rossa e succosa dal gusto corposo; Sulfarina, con polpa gialla, soda e gustosa e Muscaredda, con polpa bianca dal sapore molto delicato. Il frutto è prezioso per il suo contenuto di acqua in un ambiente arido, contenendo circa l’85% di acqua come fonte di approvvigionamento per la fauna selvatica.

Coltivato ai piedi dell’Etna in Sicilia, vanta origini antiche.

L’esperienza degli agricoltori locali, acquisita di generazione in generazione, ha determinato le condizioni per la sua coltivazione e fa parte del patrimonio culturale della zona vulcanica dell’Etna. Tipicamente, il frutto viene consumato fresco, in macedonia, insalate, gelati. Viene anche utilizzato per marmellate e liquori, con i suoi estratti utilizzati in cosmetica per creme e shampoo.

Ricette correlate